Benvenuti in Quaderni di Lettere di Massimo Capuozzo

Sono presenti in questo sito le mie lezioni di grammantologia nel corso degli anni collaudate sul campo. Per le parti riguardanti la Storia mi sono valso della collaborazione del Dott. Antonio Del Gaudio

lunedì 5 febbraio 2018

I generi letterari

Il genere letterario è il luogo all'interno del quale un’opera letteraria trova la sua identità, riconoscendosi in altre opere ad essa affini per scelte tematiche, stilistiche e strutturali.
Il genere letterario è dunque ciascuna delle suddivisioni che, in conformità a criteri contenutistici e formali, distinguono tradizionalmente la produzione letteraria.
La prima classificazione è in soprageneri, la seconda specifica i generi relativi ai vari soprageneri e infine la terza specifica i sottogeneri relativi ai vari generi.
I.                   Il sopragenere saggistico: è l'arte di scrivere saggi in cui rientrano scritti critici in prosa, a carattere scientifico o divulgativo su un determinato argomento come ad esempio, scientifico, politico, filosofico, letterario, storico, storiografico, artistico o di costume, trattato in modo non formale e di determinata estensione.
Il genere saggistico può avere due forme: il trattato ed il saggio:
a.       il trattato è un’opera di considerevole estensione che si occupa metodicamente di una scienza, di una disciplina, di una dottrina o di parti di esse;
b.      il saggio è uno scritto di carattere critico su un particolare argomento storico, politico, economico, sociologico ecc.
II.                Il sopragenere narrativo è molto ampio e variegato e riguarda tutto ciò che ha per oggetto la narrazione. La narrazione  nasce dal bisogno di comunicare dell’uomo  ed ha una millenaria tradizione orale che arriva fino all’epoca contemporanea.
Le opere di questo genere possono essere distinte in opere sine fabula (senza intreccio) e cum fabula (con intreccio), possono essere in versi (epica, romanzi e novelle in versi) e in prosa (romanzo, racconto, novella, favola e fiaba).
Fra le opere di narrazione sine fabula il ruolo principale è svolto dalla storiografia dall’epistolografia e dall’odeporia.
1.     La storiografia ossia dalla scrittura di opere relative a eventi storici del passato in cui si possa riconoscere un’indagine ed una metodologia. Essa è caratterizzata da vari sottogeneri:
a.       l’annalistica è un sottogenere storiografico tipico dei Greci e dei Romani, che espone gli avvenimenti seguendone l'ordine cronologico. Di solito gli storici classici scrivevano in forma di annali, per esempio scrivevano la storia di Roma, della repubblica e poi dell'impero, narrando anno per anno, in ordine cronologico, tutti gli avvenimenti. Ma il problema della storiografia scritta annalisticamente è l'impossibilità di mettere in collegamento due avvenimenti, l'uno causa dell'altro, avvenuti in anni diversi.
b.      La monografia è un sottogenere storiografico che tratta, in maniera approfondita e possibilmente esaustiva, di un singolo argomento specifico. Pertanto la monografia non va confusa col trattato visto che si occupa di un'intera materia o disciplina, esponendone sistematicamente i principi e le nozioni basilari. Monografie storiografiche famose sono il De bello Gallico, scritto da Cesare sulla sua conquista della Gallia, il De Catilinae coniuratione e il Bellum Iugurthinum di Sallustio. Lo storico greco Tucidide per primo compose un'opera sulla Guerra del Peloponneso, scrivendola in modo monografico; questa innovazione ispirò poi gli storici latini Sallustio e Publio Cornelio Tacito che scrisse l'Agricola, una sorta di biografia del suocero Giulio Agricola che fu un grande generale, e la Germania, sull'etnografia e i costumi dei popoli germanici. Il modo di scrivere monografico differisce da quello degli annales soprattutto per un motivo: una monografia tratta un fatto, un determinato argomento, narrando tutta la sua evoluzione negli anni, focalizzando l'attenzione sugli avvenimenti precedenti che hanno portato al fatto, guardando alle cause prime e a quelle aggiunte che hanno determinato la situazione di cui si intende parlare, ovvero trattando un argomento per intero, senza tralasciare nulla, comprese le cause che l'hanno provocato.
c.       La biografia è un sottogenere storiografico che contiene la ricostruzione complessiva della vita di una persona, scritto in forma narrativa o di saggio. Quando proviene dallo stesso soggetto, si ha una autobiografia. La composizione delle biografie è variata nel corso dei secoli in funzione non solo del contesto culturale e del modello letterario, ma anche della considerazione dell'individualità e dell'incidenza delle varie fasi della vita. Attualmente si sono diffuse biografie che, sfruttando gli studi psicoanalitici, dedicano ampio spazio all'infanzia del protagonista; altre culture e civiltà, invece, si limitano a narrare i comportamenti che hanno inciso oggettivamente sulla realtà e trattano l'infanzia solo come un periodo profetico sull'avvenire del soggetto.
d.      L'etnografia è un sottogenere storiografico che registra informazioni su diversi popoli rendendo possibile la comprensione della cultura di quel popolo. Riti, rituali, cerimonie, norme, valori, credenze, comportamenti, artefatti, sono i principali fenomeni di interesse dell'etnografo, attraverso i quali la cultura si rende intelligibile.
e.       La diaristica è un sottogenere storiografico-letterario comprendente memorie personali e testimonianze storiche e sociali. Con il Romanticismo divenne un vero e proprio genere narrativo, e il suo carattere autobiografico, insieme alla caratteristica dimensione cronologica, il punto di partenza per un’introspezione sentimentale. Alla diaristica è riconosciuto valore storiografico, come testimonianza diretta dei fatti vissuti dagli autori narranti. diario,
2.     L’Epistolografia è un genere letterario che consiste nello scrivere lettere ed era  un genere praticato in campo filosofico, dove insegnamenti soprattutto morali erano impartiti nella forma della lettera rivolta a un personaggio specifico. Già nelle scuole di retorica, oltre all’oratoria, si insegnava anche la forma per rendere efficace una comunicazione .
Nella letteratura abbiamo conservate lettere di personaggi famosi. Essenzialmente le specie sono due: quelle ufficiali cioè scritte da personaggi che occupavano cariche importanti ed erano destinate dai loro autori a avere il massimo della pubblicità perché l’opinione pubblica ne fosse informata, e quelle puramente private, inviate a familiari o amici stretti (familiares), di cui abbiamo minore quantità di testimonianze. Di Cicerone (II-I secolo a. C.) ci restano circa 900 lettere, divise in varie raccolte. le Epistulae morales di Seneca (I secolo d.C.). Anche se non è chiaro se si tratti di un epistolario reale (per cui Seneca avrebbe risposto a reali lettere inviategli da Lucilio) o di un’opera squisitamente letteraria, composta sul modello delle epistole filosofiche di Platone e di Epicuro. Di Plinio il Giovane (I-II secolo d.C.) invece  ci restano dieci libri di epistole.
3.     L’odeporia o narrativa di viaggio è un genere letterario che si occupa del viaggio, delle motivazioni e dei processi del viaggiare. Illustra le persone, gli eventi, visti dall’autore che si trova in un paese straniero o un luogo inconsueto; può anche avere la forma del diario di viaggio. Non è necessariamente un resoconto di ciò che prova l'autore-viaggiatore alla vista di nuovi territori o all'incontro con nuove culture; si tende infatti a rintracciare una certa oggettività nei resoconti di viaggio settecenteschi, epoca razionale, cosmopolita e antropocentrica, e una maggiore emotività e soggettività del viaggiatore nel periodo del romanticismo, dei moti dell'animo. I prodotti estremamente eterogenei di tale genere letterario consistono sostanzialmente in testi o narrazioni dotati di aspirazioni, dignità e spessore artistico e narrativo, e che hanno per oggetto una o più esperienze di viaggio realmente vissute dall'autore, e variamente motivate: dalla ricerca del puro piacere di viaggio, all'esperienza dello spirito di esplorazione, o ricerca scientifica, fino a scopi e utilità del tipo più diverso, incluse le finalità più pratiche.
Nella narrazione cum fabula le vicende si articolano secondo relazioni di causa-effetto ed arrivano ad una conclusione, non sempre positiva per il protagonista, che appare necessaria. La narrazione si presenta come una forma chiusa, che non ammette aggiunte o varianti; i personaggi sono realisticamente individuati e inseriti in un contesto descritto con precisione, spesso con riferimenti a situazioni storiche concrete.
4. L’epica è un’ampia narrazione in versi, avente come oggetto la celebrazione delle imprese di un guerriero o di un intero popolo, colti in avvenimenti in parte leggendari, sull'esito dei quali ha molta importanza l'elemento soprannaturale.
L'epica è costituita da vari sottogeneri:
a.       L'epica mitologica che ha come oggetto la mitologia,
b.      L'epica cavalleresca che ha come oggetto le gesta dei cavalieri medievali,
  1. L'epica storica che ha come oggetto eventi storici particolarmente importanti per la vita di un popolo.
  2. L'epica eroicomica parodia dei poemi epici, particolarmente in voga nel Seicento, in cui un soggetto futile è cantato in tema solenne o un argomento eroico in stile basso e plebeo.
Nella narrazione in prosa non si trovano più gli eroi del mito o i personaggi simbolo della fiaba, ma protagonisti che condividono con il lettore caratteri ed esperienze della natura umana. Tra questi generi letterari e il racconto c’è una differenza fondamentale: mito e fiaba sono in larga misura predeterminanti, cioè il narratore è costretto a muoversi in schemi fissi stabiliti dalla tradizione. Sono inoltre destinati a perdere contatto con la realtà, mentre il racconto specie in talune sue tipologie,  è inerente al contesto storico, anzi ne vuole essere espressione e manifestazione: rappresenta la realtà in tutti i suoi contraddittori aspetti, al contrario del mito e della favola, che si propongono scopi educativi.
I vari generi della narrazione in prosa si possono classificare in tre tipologie: romanzo, novella e racconto.
Il metodo più immediato per la classificazione, riguarda la lunghezza intesa come numero delle parole che compongono il testo. Questo metodo è anche il più semplice grazie alla quale diventa pressoché immediato identificare il genere più corretto, anche se non esistono regole certe su tale catalogazione.
5. Il romanzo è una lunga narrazione formato da oltre 40.000 parole in prosa a volte in versi, di carattere realistico o fantastico, con un certo numero di personaggi e contrassegnata da vicende piuttosto complesse che si sviluppano in modo generalmente conflittuale e vengono seguite fino al loro svolgimento. La lunghezza della narrazione e la complessità dell'intreccio sono le caratteristiche soprattutto del romanzo moderno, nato nel Settecento in Inghilterra ed affermatosi nell'Ottocento in tutta Europa. Altre caratteristiche del genere sono la sua continua trasformazione nel tempo in relazione spesso ai mutati gusti del pubblico, la precisa rappresentazione della realtà, le riflessioni generali di carattere filosofico o ideologico sulla vita del singolo, sulla storia, sui valori fondamentali del tempo, la contestualizzazione. La grande varietà di tipi di questo genere ha determinato la nascita di vari sottogeneri:
a.       Romanzo ciclico se appartiene a un gruppo di romanzi diversi, ciascuno a sé stante, ma legato agli altri dall'ambiente e dai personaggi.
b.      Romanzo comico-umoristico quando è condotto con un taglio che sottolinea lo stravolgimento delle situazioni normali e muove il riso.
c.       Romanzo d'analisi mette in mostra tutte le sfaccettature del sentimento e le pulsioni dell'inconscio.
d.      Romanzo d'appendice, così chiamato perché pubblicato una volta "in appendice", a puntate, sui quotidiani e che dovendo sollecitare la curiosità del lettore fino al numero successivo, presenta una trama ricca di colpi di scena e di episodi ad effetto.
e.       Romanzo di ambiente e di costume se si descrivono comportamenti di gruppi sociali e di individui che li rappresentano.
f.       Romanzo diaristico quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l'espediente del diario.
g.      Romanzo di avventura quando le azioni e le vicende prevalgono sopra ogni altro aspetto del contenuto.
h.      Romanzo di formazione, quando l'attenzione è rivolta all'evoluzione del personaggio verso la maturità e l'età adulta; nel caso in cui, invece, queste siano rifiutate dal soggetto, che ritiene di rappresentare, di sussumere una generazione, si parla di Romanzo generazionale.
i.        Romanzo di spionaggio o spy-story quando dominano sulla scena i conflitti tra agenti segreti di servizi di vari paesi.
j.        Romanzo epistolare quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l'espediente del carteggio epistolare.
k.      Romanzo fantastico se la storia possiede elementi fantastici/soprannaturali importanti per la trama. Esso si suddivide in: romanzo fantascientifico, se gli elementi fantastici/soprannaturali sono spiegati in modo scientifico o pseudo-scientifico; romanzo fantasy, se gli elementi fantastici/soprannaturali non sono spiegati in modo scientifico o pseudo-scientifico;
l.        Romanzo feuilleton, in origine romanzo pubblicato a puntate su di un quotidiano, spesso basato su forti sentimenti, casi sfortunati e intricate vicende.
m.    Romanzo filosofico quando il romanzo è un pretesto per trasmettere dei concetti filosofici.
n.      Romanzo fiume se affronta, all'interno dello stesso testo, storie lunghissime di intere famiglie o gruppi sociali.
o.      Romanzo giallo o detective story se la trama si fonda sulla dinamica delitto-investigazione e suoi ruoli di vittima-assassino-investigatore.
p.      Romanzo gotico, se l'ambientazione è generalmente situata in epoca medioevale e i personaggi sono cupi e tormentati, vittime di un destino oscuro che li sovrasta e ne determina la tragica fine o il triste fallimento.
q.      romanzo horror se gli elementi fantastici/soprannaturali sono atti a spaventare il lettore, indipendentemente dalla spiegazione.
r.        Romanzo naturalista e verista, una descrizione oggettiva e quasi fotografica della realtà, con attenzione tanto alla vita delle varie classi sociali quanto alle passioni umane. 
s.       Romanzo nero o noir se è orientato alla violenza.
t.        Romanzo picaresco in cui l'eroe di bassa estrazione si fa strada in un mondo ostile.
u.      Romanzo psicologico quando emerge in primo piano l'individuo, con i suoi conflitti interiori e, in generale, le sue emozioni e sentimenti, passioni e sensazioni.
v.      Romanzo rosa se è orientato al sentimentalismo.
w.    Romanzo sociale se si tratteggia la vita dei ceti sociali economicamente svantaggiati o si denunciano situazioni di sopruso e pregiudizio.
x.      Romanzo storico se la vicenda è un intreccio di ricerca storica e narrazione fantastica, svolgendosi in un periodo storico ben definito e importante per lo svolgimento dei fatti.
y.      Romanzo thriller, caratterizzato da una forte tensione e colpi di scena, può manifestare contemporaneamente peculiarità proprie a più generi quali: azione, giallo, intrigo spy-story e fantapolitica.
z.       Romanzo western, quando la storia è ambientata intorno alla metà dell'Ottocento nell'Ovest americano, il cosiddetto Far West, e quando si tratta di nordisti e sudisti, indiani, cowboy, pistoleros e persino peones messicani.
6.      Il Racconto è una narrazione in prosa di contenuto fantastico o realistico, più breve del romanzo e più lunga della novella. Il racconto si differenzia dal romanzo, che è un testo molto più lungo che cerca di dare una visione complessiva del mondo, mentre il racconto affronta aspetti limitati e circoscritti, frammenti di realtà, senza la pretesa di offrire di essa un’interpretazione generale.
Il racconto è quindi una narrazione breve, in prosa, con personaggi umani, contenuti verosimili e generalmente non storici, per lo più senza finalità morali o conclusioni moraleggianti.
Il racconto presenta uno schema narrativo più semplice del romanzo e tende a concentrarsi intorno ad una sola idea o a un’unica trama e pochi personaggi costituiscono il sistema.
Chi si esprime nella dimensione del racconto normalmente ne compone a volte una serie e il suo mondo interiore si esprime in una costellazione di racconti: ciascun testo, per quanto in sé concluso (a differenza dei capitoli di un romanzo è portatore di una storia completa), va visto in collegamento unitario con gli altri appartenenti alla stessa raccolta. Se riferito ad una specifica persona, il racconto diventa biografico, se è scritto in riferimento a sé stessi, si è davanti ad un racconto autobiografico.
7. La novella è una narrazione in prosa come il racconto ha un’origine molto antica, nonostante che le caratteristiche con le quali si conoscono attualmente si affermarono soltanto durante l'Ottocento.
La novella è una breve narrazione che ha solitamente un carattere realistico.
Quest’ultima  in origine si diffuse oralmente letteralmente significa appunto novità, notizia, è un racconto breve e semplice in cui i personaggi appartengono  all’atmosfera del quotidiano. Le stesse caratteristiche della novella sono anche quelle del racconto dove lo scopo e sempre quello ti dare informazioni semplici e brevi, solo che la novella si caratterizza su fatti reali che spesso nel racconto si trasformano in racconti spesso fantasiosi.
In realtà, la differenza è quasi nulla e le caratteristiche principali di queste due tipologie di testo sono che: hanno un'ambientazione realistica o inverosimile, anche quando si tratta di vicende fantastiche, mettono in azione personaggi combattuti tra il bene e il male, precisano in che luogo e in che tempo è riferito il racconto, tramite il contesto storico-geografico.
La diversità sostanziale fra novella e racconto consiste nella distinzione dei caratteri e delle finalità. La novella viene ambientata in uno spazio ben preciso, mentre il racconto no. La novella si attiene alla realtà dei fatti, mentre il racconto si riferisce al mondo irreale. Nel genere letterario della novella, contrariamente a quello del racconto, non esiste alcuna tipologia di elemento magico. La novella ha un fine educativo palese, mentre nel racconto lo scopo risulta nascosto. Con il trascorrere degli anni, la novella si arricchirà degli aspetti con i quali la si conosce oggi. Dunque la novella indaga sulla coscienza, non racconta storie in luoghi geografici precisi ed opera una critica della contemporaneità e una satira dei costumi.
8.      La favola è un breve racconto fantastico, spesso con animali come protagonisti, scritto per impartire un insegnamento morale. Il termine favola è spesso usato in modo generico, come sinonimo di fiaba o di storia fantastica. Indica invece un tipo di storia con caratteristiche ben precise. Gli elementi caratteristici della favola si possono così riassumere: La favola è un breve racconto fantastico; I protagonisti sono pochi, spesso animali che pensano e “parlano” e che incarnano i difetti e le virtù degli uomini. Spesso ricoprono ruoli fissi: il lupo, il leone ed il serpente, ad esempio, sono simboli della malvagità e della prepotenza dei più forti; la pecora e l'agnello sono simboli della rassegnazione, della debolezza, della sottomissione al potere; la volpe è simbolo dell'astuzia,... Lo spazio ed il tempo sono indeterminati: la descrizione dell'ambiente è ridotta al minimo (una valle, un bosco, una città), così come le indicazioni di tempo ("una volta", "un bel giorno"...) La struttura è lineare: lo schema è semplice. C'è una situazione iniziale che presenta i protagonisti; segue una scena, di solito dialogata, in cui si svolge l'azione e poi la conclusione con la vittoria di uno dei contendenti. Il finale raramente è lieto: spesso qualcuno muore, il debole soccombe, a volte il prepotente viene punito.
Il linguaggio è semplice; La morale quasi sempre è esplicita, espressa in una frase in cui l'autore spiega l'insegnamento che se ne deve ricavare.
III.             Il Genere  lirico o lirica è la forma poetica che esprime nel modo più soggettivo e immediato il sentimento del poeta, evidenziandone l'esperienza psicologica, sentimentale, fantastica e autobiografica.
La lirica si articola in vari sottogeneri:
a.       la poesia civile che esalta le virtù proprie del cittadino ed ha la finalità di sensibilizzare su questioni politico-sociali,
b.      la poesia didascalica che ha come scopo l’ammaestramento scientifico morale e religioso del lettore
c.       l'innografia che ha carattere religioso,
d.      la poesia comico-giocosa che si basa sulla parodia e lo scherzo e ha forma apparentemente antiletteraria,
e.       la poesia satirica che ritrae con intenti critici e morali personaggi e ambienti della realtà e dell'attualità, in toni che vanno dalla tranquilla ironia alla denuncia, all'invettiva più acre.
IV.             Genere drammaturgico riguarda qualsiasi componimento in prosa o in versi destinato alla rappresentazione scenica avente per oggetto un fatto storico o di invenzione e per protagonisti uomini di qualunque condizione sociale esso comprende vari sottogeneri :
1.      La tragedia è una rappresentazione scenica in prosa o in versi, diviso in atti e scene che abbia per oggetto un fatto grandioso e terribile di personaggi illustri della storia o del mito, tale da provocare negli spettatori una viva emozione, volta a purificarli da determinate passioni (catarsi), e che si conclude con un evento luttuoso (catastrofe).
2.      La commedia è la rappresentazione scenica in prosa o in versi, diviso in atti e scene, di un episodio della vita di ogni giorno, con personaggi comuni e spesso di modeste condizioni, per lo più divertente e briosa e nella maggior parte dei casi caratterizzata da un conclusione felice; la commedia a sua volta si suddivide in:
a.       commedia di carattere che dipinge un particolare carattere o difetto umano
b.      commedia d'intreccio che si fonda su vicende complicate
c.       commedia di ambiente che subordina personaggi e intreccio all'ambientazione naturale e umana della vicenda, puntando piuttosto sul colore
d.      commedia musicale spettacolo musicale in parte anche recitato, simile all'operetta, con soggetto comico o sentimentale.
3.      La sacra rappresentazione è un'opera drammatica di carattere sacro con personaggi sacri.
4.      Il dramma pastorale è una composizione drammatica ispirata all'ambiente dei pastori e alla vita campestre. La commedia dell'arte il teatro degli attori italiani nei secoli XVI-XVIII, caratterizzato da recitazione improvvisata su canovacci e dalla presenza delle maschere.
5.      Il melodramma è una composizione drammatica, generalmente in versi, musicata e cantata.
6.      Il dramma moderno nacque all'inizio dell'Ottocento come reazione all'esaurirsi della necessità storica della tragedia e come esigenza di una maggiore aderenza alla realtà, si è sviluppata in varie direzioni, in corrispondenza delle esigenze ideologiche dell'autore e delle inclinazioni del gusto, dando luogo, così, al:
a.       dramma storico è un sottogenere di opera teatrale o cinematografica in cui i personaggi principali sono realmente esistiti e noti al pubblico a cui il dramma è rivolto. Questo tipo di dramma ripercorre eventi realmente accaduti nella storia, reinventandone motivazioni, dialoghi, implicazioni psicologiche e ricostruendo i fatti e le situazioni in cui i personaggi si sono trovati. Un dramma storico non rispetta necessariamente gli esatti avvenimenti storici.
b.      dramma borghese è il primo dei generi teatrali moderni derivati dalle forme tragiche e comiche, ma diverso da esse sia nella struttura sia nel contenuto e, soprattutto, più in linea con le esigenze della nuova società di cui è l’espressione e a cui è diretto. La rappresentazione realistica di una vicenda umana seria e tragica, interessante per l’intreccio di emozioni, per le riflessioni che suscita e per lo spaccato di vita moderna che delinea, ma non eccezionale e, soprattutto, priva di passioni esagerate e di un finale violento.

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