Benvenuti in Quaderni di Lettere di Massimo Capuozzo

Sono presenti in questo sito le mie lezioni di grammantologia nel corso degli anni collaudate sul campo. Per le parti riguardanti la Storia mi sono valso della collaborazione del Dott. Antonio Del Gaudio

martedì 19 gennaio 2016

La scrittura documentata

Comunicazione. Il testo espositivo-informativo – Per testo espositivo si intende la presentazione esauriente, condotta a scopo informativo, di un determinato argomento.
Sono testi espositivi la relazione, l’articolo informativo.
Oggetto dell’esposizione può essere:
·         un argomento di esperienza personale
·         un argomento culturale di qualsiasi disciplina.
Il testo espositivo può:
·         limitarsi a presentare dati, fatti, informazioni
·         far seguire ai dati, ai fatti e alle informazioni la loro interpretazione.

Comunicazione. Il testo argomentativo – Per testo argomentativo si intende la presentazione di un’argomentazione, discussione o dimostrazione che si fa adducendo argomenti favorevoli e contrari a quanto si espone; le argomentazioni sono ragioni, opinioni, prove, pro o contro una certa tesi.
Sono testi argomentativi sono i saggi, gli articoli problematici.
Oggetto dell’argomentazione possono essere:
·         idee, problemi, previsioni, fatti, comportamenti.
Il testo argomentativo può:
·         riguardare un fatto di attualità
·         affrontare un argomento di carattere generale o culturale di qualsiasi disciplina.

Comunicazione. La scrittura documentata – Per scrittura documentata si intende una scrittura basata su altri scritti, testi o fonti da cui attingere, per elaborare un nuovo documento.
La scrittura documentata muove dunque da una base documentaria che può essere acquisita:
·         attraverso una ricerca bibliografica
·         ricavata da un singolo testo
·         raccolta attraverso una ricerca sul campo.
Forme di scrittura documentata sono l’articolo, la relazione ed il saggio breve.
La scelta di un modello di scrittura, tra quelli previsti dall’esame di stato, presuppone, da parte di chi scrive, la conoscenza dei requisiti specifici che differenziano un modello di scrittura da un altro, soprattutto in base
·         alle differenti funzioni comunicative
·         alle diverse norme di trasmissione del messaggio
·         al contesto
·         allo scopo
·         al punto di vista dell’emittente
·         all’attenzione
·         al destinatario

Comunicazione. La relazione - Una relazione è un testo redatto per descrivere qualcosa. Una relazione si può scrivere in molti contesti, non solo per lavoro o per studio: per esempio, si può fare una relazione per contestare una bolletta oppure per una ricerca universitaria o scientifica.
Nell’elaborare una relazione bisogna dapprima aver chiaro il proprio obiettivo: lo scopo che si vuole ottenere dalla propria comunicazione è la base di tutto.
In secondo luogo occorre tener conto del destinatario: aver presente il destinatario aiuta ad elaborare le informazioni in modo tale da rendergliele comprensibili.
Prima di cominciare a scrivere, costituire un elenco di quali argomenti si vogliono toccare quindi è meglio fare la “scaletta” scrivendo su un foglio quali sono gli argomenti della relazione e l’ordine in cui saranno trattati scegliendo il tema da cui iniziare, gli argomenti centrali e i concetti su cui costruire il finale.
Un altro momento importante è la scelta di fonti autorevoli.
Per scrivere una relazione efficace bisogna scegliere e rispettare una certa struttura:
·         breve introduzione e proseguire con la parte dedicata all’analisi dei fatti (presentazione dell’argomento, motivazioni della scelta, scopo del lavoro, fasi e tempi di lavoro, persone coinvolte nel lavoro e loro ruolo)
·         sintesi, in cui si interpreti ciò che è successo e se ne ricavano le indicazioni per il futuro (Esposizione degli aspetti esaminati nel lavoro, Metodo seguito, Strumenti usati).
·         Conclusione in cui si tirano le somme di tutto il lavoro.(Valutazione del lavoro, Eventuali difficoltà incontrate, Riflessioni, Proposte per il futuro)
Per quanto riguarda la forma della relazione tre sono le regole guida: semplicità, chiarezza, concretezza. Per essere più comprensibili e, di conseguenza, per elaborare una relazione efficace:
·         Scrivere frasi brevi.
·         Usare un linguaggio semplice.
·         Evitare le subordinate: affaticano il lettore e gli tolgono concentrazione.
·         Essere chiari, precisi, concreti, evitando i giri di parole.
·         Evita uno stile sovrabbondante.
·         Evitare qualsiasi linguaggio tecnico, a meno che la relazione sia letto o ascoltata da chi può comprenderlo.
Nella redazione manuale si possono usare le liste puntate e numerate per gli elenchi di elementi[1]. Dividi il testo in blocchi, per evitare l’effetto muro di testo.
È opportuno scegliere un titolo efficace, che deve essere molto chiaro, deve dire quello che la relazione contiene evitando di essere vaghi e non usando giochi di parole. Probabilmente, il momento migliore per scegliere il titolo è alla fine della relazione.
Infine la rilettura di quanto creato è una fase importantissima, controllando soprattutto che non ci siano errori d’ortografia di grammatica o di sintassi e verificando che le frasi siano collegate logicamente le une alle altre. Inoltre, il soggetto di ogni frase deve essere sempre espresso chiaramente.

Comunicazione. L’articolo. – L’articolo[2] è uno scritto pubblicato su un giornale e può riguardare vari argomenti: informazione, opinione, scientifico, letterario, sportivo ed altro.
Il giornale raccoglie testi di varia natura e dotati di caratteristiche specifiche: in ogni giornale si può individuare una varia tipologia di articoli prodotta da vari fattori
·         modo di raccolta dei contenuti
·         natura dell’argomento
·         tecniche di stesura
·         scopi del testo.
Fondamentalmente ci sono due tipi di articolo:
1.      l’articolo informativo che riferisce fatti, avvenimenti, dichiarazioni, nel quale le unità informative possono essere separate da quelle di valutazione e di commento;
2.      l’articolo problematico che prende spunto da un fatto per far emergere un problema, discuterlo, commentarlo nel quale le unità informative implicano anche una valutazione perché il giornalista ha utilizzato delle parole connotate.
Tuttavia i due aspetti, dell’informare e del discutere o del commentare, possono essere presenti nello stesso articolo che potrà essere definito informativo-problematico, in parti distinguibili o no.
“I fatti separati dalle opinioni” è una delle regole auree del giornalismo, in base alla quale l’articolista dovrebbe sempre separare il resoconto dei fatti dalle sue personali riflessioni e dal suo commento[3]. Non è sempre facile presentare i fatti separati dalle opinioni, ma quando ciò avviene le riflessioni indotte dagli eventi riferiti sono inserite in uno spazio programmaticamente assegnato al commento.
Quanto alla struttura compositiva dell’articolo di cronaca, si distinguono le seguenti norme:
1.              esposizione secondo l’ordine cronologico, quando i fatti sono narrati nell’ordine in cui sono accaduti;
2.              disposizione delle notizie in ordine di piramide rovesciata, quando si comunica prima la
notizia più importante, poi le altre in ordine di interesse decrescente[4].
3.              Riflessioni conclusive

Comunicazione. La stesura – Nella stesura del testo, occorre prestare attenzione all’uso di un italiano corretto, alla scelta di uno stile appropriato e, soprattutto, coerente per tutta la lunghezza dell’elaborato; uno degli errori più frequenti consiste nell’oscillazione stilistica, nell’incapacità di mantenere lo stesso registro e lo stesso tono attraverso le frasi e i paragrafi.
Nello scrivere è opportuno rispettare la regola basilare della chiarezza: il nostro punto di vista su una pagina di storia, su un evento culturale, su un fenomeno sociale, su un aspetto della vita politica ed economica deve essere comunicato in maniera semplice e accessibile a tutti i lettori.
Per questo argomenti, analisi, riflessioni e valutazioni vanno esposti in modo sintetico e chiaro, poiché sono diretti anche a persone che non necessariamente hanno un elevato grado di cultura.
Questo obiettivo si raggiunge con:
·         una buona distribuzione del contenuto informativo all’interno del testo: nella distribuzione delle idee-informazioni, non dimenticare mai il lead[5], cioè l’inizio che corrisponde alle prime cinque-dieci righe del testo. Il lead è dunque il nucleo centrale dell’argomento che s’intende trattare.
·         opportune scelte lessicali: per farsi capire si useranno termini comunemente adoperati dalla maggior parte delle persone, cioè quelli del lessico italiano di base, ma è sconsigliabile cedere alle forme del linguaggio parlato. Ogni riferimento storico ed i termini scientifici, economici, sociologici devono essere resi in un linguaggio mediale: quando si fa uso del lessico tecnico, bisogna proporzionarlo al tipo di destinatario.
·         un’esatta strutturazione del periodo: si consiglia di preferire una costruzione il più possibile   lineare,  essenziale,   magari   elementare. È opportuno limitare i periodi a venti-venticinque-trenta parole, virgole, articoli e preposizioni inclusi, per non mettere mai il lettore in condizioni disperdere il filo.
·         la punteggiatura: vale la regola di leggere a voce alta: se manca il fiato, c’è qualcosa che non va.
·         È necessario, infine, evitare gli incisi, le elencazioni meticolose, le lunghe citazioni, perché disturbano la semplicità lineare della frase, rischiano di appesantirla dandole un andamento tortuoso: in poche parole annoiano.
Nella fase di revisione e controllo bisogna:
·         Verificare la pertinenza e la messa a fuoco del problema;
·         Verificare la completezza delle informazioni che sono state proposte;
·         Verificare l’articolazione logica del discorso e quindi la corretta disposizione delle varie argomentazioni;
·         L’uso dei termini del sottocodice specialistico deve essere opportuno e appropriato;
·         Verificare la costruzione sintattica delle frasi, l’ortografia, la punteggiatura.
Nella fase di rilettura-correzione bisogna:
·         eliminare ogni informazione non strettamente indispensabile;
·         eliminare tutte le ripetizioni e le parole superflue che non aggiungono nulla di sostanziale all’argomentazione;
·         eliminare gli aggettivi e gli avverbi inutili;
·         fare in modo che lo stile sia rigoroso e controllato adeguato al livello del destinatario e coerente con il tema trattato.





[1] Con l’uso del computer – Con l’uso del computer è opportuno usare grafici e tabelle. Non c’è nulla di meglio per supportare un fatto di un grafico o di una tabella. Per questo è bene usare questi elementi per chiarire e dare ancor più concretezza alle cose su cui si relazione. Si possono inserire fotografie ed immagini, spesso più significative delle parole. fotografie o immagini documentano, chiariscono, esemplificano.
[2] Gli argomenti di carattere sociale, culturale, scientifici individuano per l’articolo una posizione che oscilla tra l’editoriale (articolo di apertura di un giornale, con funzione di riflessione su un argomento di particolare rilievo nell’attualità), l’articolo di commento, l’articolo di terza pagina (è la pagina culturale e letteraria), in ogni caso posizioni riservate a eventi di larga incidenza storica o contemporanea.
[3] La regola delle 5 w - Per rendere praticabile questa formula i giornalisti anglosassoni hanno quindi elaborato il cosiddetto “principio delle 5 W” cui possiamo aggiungere 1 H che derivano dalle domande, in inglese:
  1. who?      = chi?
  2. where?   = dove?
  3. when?    = quando?
  4. what?    = che cosa?
  5. why?      = perché?
  6. how        = come?
Rispondere a queste domande garantisce generalmente, che l’informazione comunicata al lettore-ascoltatore, sia un’informazione più essenziale e al tempo stesso più completa e che egli abbia cosi tutti gli elementi per formulare un proprio giudizio sui fatti e confrontarlo con quello dei vari opinionisti.
[4] La piramide rovesciata - Attualmente il secondo modo è il più diffuso. Esso offre, tra gli altri vantaggi, quello di far capire subito al lettore se l’articolo gli interessa e di cogliere rapidamente gli aspetti più rilevanti del fatto. L’insieme dei fatti nell’ordine in cui sono narrati dal giornalista che si avvale di vari artifici, quali ad esempio anticipazioni ed effetti di suspence, costituisce l’intreccio, mentre la fabula è la ricostruzione dei fatti nella loro successione effettiva.
[5] Il lead – Il lead, dall’inglese to lead = guidare.. In italiano si dice inizio o cappello o attacco. Nel linguaggio letterario il termine è incipit, la frase che incomincia. Non vi sfugge l’importanza del cominciare un articolo o un saggio con una frase che attiri immediatamente il lettore o l’ascoltatore e che, nello stesso tempo, lo guidi alla comprensione della notizia.
Per evitare imbarazzanti ed inutili ripetizioni è buona regola, purtroppo non sempre osservata, di articolare le due parti del lead, anche per non “svuotare” il servizio vero e proprio, togliendogli ogni interesse.
1.       Per costruire un lead che sia efficace ed in piena regola, ci sono delle norme da osservare.
2.       È innanzi tutto preferibile ricorrere alla forma passiva: “Michael Jackson è stato arrestato dalla polizia di Los Angeles” e non “La polizia di Los Angeles ha arrestato Michael Jackson”.
3.       Cercare di estrapolare la notizia principale ed essenziale: “Da domani il giornale costerà due euro”. E non: “In seguito all’aumento dei costi della carta, la Federazione degli editori ha deciso di aumentare di un euro il prezzo di vendita dei giornali”.
4.       Mettere sempre l’accento sulle persone e non sull’evento: “Trenta persone sono morte in un attentato terroristico a Istanbul” – e non: “In un attentato terroristico a Istanbul sono morte trenta persone”.
5.       Evitare assolutamente di cominciare con una domanda. Esempio: “La Viterbese vincerà il campionato? Lo sapremo stasera”. E’ meglio dire: “Soltanto stasera sapremo se la Viterbese vincerà il campionato”.
6.        Mai usare una negazione (o una frase al negativo) ad inizio di frase. Non scriveremo, dunque, “La Viterbese non ha evitato la retrocessione in C2 nonostante una splendida vittoria sul Frosinone”, ma “La Viterbese è stata retrocessa in C2 nonostante una splendida vittoria sul Frosinone”.

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