Comunicazione. Il testo espositivo-informativo – Per testo espositivo si intende la
presentazione esauriente, condotta a scopo informativo, di un determinato
argomento.
Sono testi espositivi la relazione,
l’articolo informativo.
Oggetto dell’esposizione può essere:
·
un argomento di esperienza personale
·
un argomento culturale di qualsiasi disciplina.
Il testo espositivo può:
·
limitarsi a presentare dati, fatti, informazioni
·
far seguire ai dati, ai fatti e alle informazioni la
loro interpretazione.
Comunicazione. Il testo
argomentativo – Per testo argomentativo si intende la presentazione di
un’argomentazione, discussione o dimostrazione che si fa adducendo argomenti favorevoli
e contrari a quanto si espone; le argomentazioni sono ragioni, opinioni, prove,
pro o contro una certa tesi.
Sono testi argomentativi sono i saggi,
gli articoli problematici.
Oggetto dell’argomentazione possono
essere:
·
idee, problemi, previsioni, fatti, comportamenti.
Il testo argomentativo può:
·
riguardare un fatto di attualità
·
affrontare un argomento di carattere generale o culturale
di qualsiasi disciplina.
Comunicazione. La
scrittura documentata – Per scrittura documentata si intende
una scrittura basata su altri scritti, testi o fonti da cui attingere,
per elaborare un nuovo documento.
La scrittura documentata muove dunque da
una base documentaria che può essere acquisita:
·
attraverso una ricerca bibliografica
·
ricavata da un singolo testo
·
raccolta attraverso una ricerca sul campo.
Forme di scrittura documentata sono l’articolo, la relazione ed il saggio breve.
La scelta di un modello di scrittura, tra
quelli previsti dall’esame di stato, presuppone, da parte di chi scrive, la
conoscenza dei requisiti specifici che differenziano un modello di scrittura da
un
altro, soprattutto in base
·
alle differenti funzioni comunicative
·
alle diverse norme di trasmissione del messaggio
·
al contesto
·
allo scopo
·
al punto di vista dell’emittente
·
all’attenzione
·
al destinatario
Comunicazione. La relazione - Una relazione è un testo redatto per descrivere
qualcosa. Una relazione si può scrivere in molti contesti, non solo per lavoro
o per studio: per esempio, si può fare una relazione per contestare una
bolletta oppure per una ricerca universitaria o scientifica.
Nell’elaborare
una relazione bisogna dapprima aver chiaro il proprio obiettivo: lo scopo che si
vuole ottenere dalla propria comunicazione è la base di tutto.
In
secondo luogo occorre tener conto del destinatario: aver presente il
destinatario aiuta ad elaborare le informazioni in modo tale da rendergliele
comprensibili.
Prima
di cominciare a scrivere, costituire un elenco di quali argomenti si vogliono toccare
quindi è meglio fare la “scaletta” scrivendo su un foglio quali sono gli
argomenti della relazione e l’ordine in cui saranno trattati scegliendo il tema
da cui iniziare, gli argomenti centrali e i concetti su cui costruire il
finale.
Un
altro momento importante è la scelta di fonti autorevoli.
Per
scrivere una relazione efficace bisogna scegliere e rispettare una certa
struttura:
·
breve
introduzione e proseguire con la parte dedicata all’analisi dei fatti (presentazione
dell’argomento, motivazioni della scelta, scopo del lavoro, fasi e tempi di
lavoro, persone coinvolte nel lavoro e loro ruolo)
·
sintesi, in cui si
interpreti ciò che è successo e se ne ricavano le indicazioni per il futuro (Esposizione
degli aspetti esaminati nel lavoro, Metodo seguito, Strumenti usati).
·
Conclusione in
cui si tirano le somme di tutto il lavoro.(Valutazione del lavoro, Eventuali
difficoltà incontrate, Riflessioni, Proposte per il futuro)
Per
quanto riguarda la forma della relazione tre sono le regole guida: semplicità,
chiarezza, concretezza. Per essere più comprensibili e, di conseguenza, per elaborare
una relazione efficace:
·
Scrivere frasi
brevi.
·
Usare un
linguaggio semplice.
·
Evitare le
subordinate: affaticano il lettore e gli tolgono concentrazione.
·
Essere chiari,
precisi, concreti, evitando i giri di parole.
·
Evita uno stile sovrabbondante.
·
Evitare qualsiasi
linguaggio tecnico, a meno che la relazione sia letto o ascoltata da chi può
comprenderlo.
Nella
redazione manuale si possono usare le liste puntate e numerate per gli elenchi
di elementi[1]. Dividi
il testo in blocchi, per evitare l’effetto muro di testo.
È opportuno
scegliere un titolo efficace, che deve essere molto chiaro, deve dire quello
che la relazione contiene evitando di essere vaghi e non usando giochi di
parole. Probabilmente, il momento migliore per scegliere il titolo è alla fine
della relazione.
Infine
la rilettura di quanto creato è una fase importantissima, controllando
soprattutto che non ci siano errori d’ortografia di grammatica o di sintassi e
verificando che le frasi siano collegate logicamente le une alle altre.
Inoltre, il soggetto di ogni frase deve essere sempre espresso chiaramente.
Comunicazione. L’articolo.
– L’articolo[2] è uno
scritto pubblicato su un giornale e può riguardare vari argomenti:
informazione, opinione, scientifico, letterario, sportivo ed altro.
Il giornale raccoglie testi di varia
natura e dotati di caratteristiche specifiche: in ogni giornale si può
individuare una varia tipologia di articoli prodotta da vari fattori
·
modo
di raccolta dei contenuti
·
natura
dell’argomento
·
tecniche
di stesura
·
scopi
del testo.
Fondamentalmente ci sono due tipi di
articolo:
1. l’articolo
informativo che riferisce fatti, avvenimenti, dichiarazioni, nel quale le unità
informative possono essere separate da quelle di valutazione e di
commento;
2. l’articolo
problematico che prende spunto da un fatto per far emergere un problema, discuterlo,
commentarlo nel quale le unità informative implicano anche una valutazione
perché
il giornalista ha utilizzato delle parole connotate.
Tuttavia i due aspetti, dell’informare
e del discutere o del commentare, possono essere presenti nello stesso articolo
che potrà essere definito informativo-problematico, in parti
distinguibili o no.
“I fatti separati dalle opinioni” è una
delle regole auree del giornalismo, in base alla quale l’articolista
dovrebbe sempre separare il resoconto dei fatti dalle sue personali riflessioni
e dal
suo commento[3]. Non
è sempre facile presentare i fatti separati dalle opinioni, ma quando ciò avviene le
riflessioni indotte dagli eventi riferiti sono inserite in uno spazio programmaticamente
assegnato al commento.
Quanto alla struttura compositiva
dell’articolo di cronaca, si distinguono le seguenti norme:
1.
esposizione secondo l’ordine cronologico, quando i fatti
sono narrati nell’ordine in cui sono accaduti;
2.
disposizione delle notizie in ordine di piramide
rovesciata, quando si comunica prima la
notizia più importante, poi le altre in ordine di interesse decrescente[4].
notizia più importante, poi le altre in ordine di interesse decrescente[4].
3.
Riflessioni conclusive
Comunicazione. La stesura
– Nella stesura del testo, occorre prestare attenzione all’uso di un
italiano corretto, alla scelta di uno stile appropriato e, soprattutto, coerente
per tutta la lunghezza dell’elaborato; uno degli errori più frequenti consiste
nell’oscillazione stilistica, nell’incapacità di mantenere lo stesso registro e
lo stesso
tono attraverso le frasi e i paragrafi.
Nello scrivere è opportuno rispettare la
regola basilare della chiarezza: il nostro punto di vista su una pagina di
storia, su un evento culturale, su un fenomeno sociale, su un aspetto della
vita politica ed economica deve essere comunicato in maniera semplice e
accessibile a tutti i lettori.
Per questo argomenti, analisi,
riflessioni e valutazioni vanno esposti in modo sintetico e chiaro, poiché sono
diretti anche a persone che non necessariamente hanno un elevato grado
di cultura.
Questo obiettivo si raggiunge con:
·
una buona distribuzione del contenuto informativo
all’interno del testo: nella distribuzione delle idee-informazioni, non dimenticare mai
il lead[5],
cioè l’inizio che corrisponde alle prime cinque-dieci righe del testo. Il lead
è dunque il nucleo centrale dell’argomento che s’intende trattare.
·
opportune scelte lessicali: per farsi capire si useranno
termini comunemente adoperati dalla maggior parte delle persone, cioè quelli
del lessico italiano di base, ma è sconsigliabile cedere alle forme del
linguaggio parlato. Ogni riferimento storico ed i termini scientifici,
economici, sociologici devono essere resi in un linguaggio mediale: quando si
fa uso
del lessico tecnico, bisogna proporzionarlo al tipo di destinatario.
·
un’esatta strutturazione del periodo: si consiglia di
preferire una costruzione il più possibile lineare,
essenziale, magari elementare. È opportuno limitare i periodi a
venti-venticinque-trenta
parole, virgole, articoli e preposizioni inclusi, per non mettere mai il lettore in
condizioni disperdere il filo.
·
la punteggiatura: vale la regola di leggere a voce alta:
se manca il fiato, c’è qualcosa che non va.
·
È necessario, infine, evitare gli incisi, le elencazioni
meticolose, le lunghe citazioni, perché disturbano la semplicità lineare
della frase, rischiano di appesantirla dandole un andamento
tortuoso: in poche parole annoiano.
Nella fase di revisione e controllo
bisogna:
·
Verificare la pertinenza e la messa a fuoco del problema;
·
Verificare la completezza delle informazioni che sono
state proposte;
·
Verificare l’articolazione logica del discorso e quindi
la corretta disposizione delle
varie argomentazioni;
·
L’uso dei termini del sottocodice specialistico deve
essere opportuno e appropriato;
·
Verificare la costruzione sintattica delle frasi,
l’ortografia, la punteggiatura.
Nella fase di
rilettura-correzione bisogna:
·
eliminare ogni informazione non strettamente
indispensabile;
·
eliminare tutte le ripetizioni e le parole superflue che
non aggiungono nulla di sostanziale all’argomentazione;
·
eliminare gli aggettivi e gli avverbi inutili;
·
fare in modo che lo stile sia rigoroso e controllato
adeguato al livello del destinatario e coerente con il tema trattato.
[1] Con l’uso del computer
– Con l’uso del computer è opportuno usare grafici e tabelle. Non c’è nulla
di meglio per supportare un fatto di un grafico o di una tabella. Per questo è
bene usare questi elementi per chiarire e dare ancor più concretezza alle cose su
cui si relazione. Si possono inserire fotografie ed immagini, spesso più
significative delle parole. fotografie o immagini documentano, chiariscono,
esemplificano.
[2]
Gli argomenti di carattere sociale, culturale, scientifici individuano
per l’articolo una posizione che
oscilla tra l’editoriale (articolo di apertura di un giornale, con funzione di riflessione su un argomento di particolare
rilievo nell’attualità), l’articolo di commento, l’articolo di terza pagina (è la pagina culturale e letteraria), in ogni
caso posizioni riservate a eventi di larga incidenza storica o contemporanea.
[3] La regola
delle 5 w - Per rendere praticabile
questa formula i giornalisti anglosassoni hanno quindi elaborato il cosiddetto
“principio delle 5 W” cui possiamo
aggiungere 1 H che derivano dalle domande, in inglese:
- who? = chi?
- where? = dove?
- when? = quando?
- what? = che cosa?
- why? = perché?
- how
= come?
Rispondere a queste domande garantisce generalmente, che l’informazione comunicata al lettore-ascoltatore, sia un’informazione più essenziale e al tempo stesso più completa e che egli abbia cosi tutti gli elementi per
formulare un proprio giudizio sui fatti e confrontarlo con quello dei vari
opinionisti.
[4] La piramide
rovesciata - Attualmente il secondo
modo è il più diffuso. Esso offre, tra gli altri vantaggi, quello di far capire
subito al lettore se l’articolo gli
interessa e di cogliere rapidamente gli aspetti più rilevanti del fatto. L’insieme dei fatti nell’ordine in cui sono
narrati dal giornalista che si avvale di vari artifici, quali ad esempio
anticipazioni ed effetti di suspence, costituisce l’intreccio, mentre
la fabula è la ricostruzione dei fatti nella loro successione effettiva.
[5] Il lead – Il
lead, dall’inglese to lead = guidare.. In italiano si dice inizio
o cappello o attacco. Nel linguaggio letterario il termine è incipit,
la frase che incomincia. Non vi sfugge l’importanza del cominciare un articolo
o un saggio con una frase che attiri immediatamente il lettore o l’ascoltatore
e che, nello stesso tempo, lo guidi alla comprensione della notizia.
Per evitare imbarazzanti ed
inutili ripetizioni è buona regola, purtroppo non sempre osservata, di
articolare le due parti del lead, anche per non “svuotare” il servizio
vero e proprio, togliendogli ogni interesse.
1.
Per costruire un lead
che sia efficace ed in piena regola, ci sono delle norme da osservare.
2.
È innanzi tutto
preferibile ricorrere alla forma passiva: “Michael Jackson è stato arrestato
dalla polizia di Los Angeles” e non “La polizia di Los Angeles ha arrestato
Michael Jackson”.
3.
Cercare di
estrapolare la notizia principale ed essenziale: “Da domani il giornale costerà
due euro”. E non: “In seguito all’aumento dei costi della carta, la Federazione degli
editori ha deciso di aumentare di un euro il prezzo di vendita dei giornali”.
4.
Mettere sempre
l’accento sulle persone e non sull’evento: “Trenta persone sono morte in un
attentato terroristico a Istanbul” – e non: “In un attentato terroristico a
Istanbul sono morte trenta persone”.
5.
Evitare assolutamente
di cominciare con una domanda. Esempio: “La Viterbese vincerà il
campionato? Lo sapremo stasera”. E’ meglio dire: “Soltanto stasera sapremo se la Viterbese vincerà il
campionato”.
6.
Mai usare una
negazione (o una frase al negativo) ad inizio di frase. Non scriveremo, dunque,
“La Viterbese
non ha evitato la retrocessione in C2 nonostante una splendida vittoria sul
Frosinone”, ma “La Viterbese
è stata retrocessa in C2 nonostante una splendida vittoria sul Frosinone”.
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