Il genere
letterario è il luogo all'interno del quale un’opera letteraria trova la
sua identità, riconoscendosi in altre opere ad essa affini per scelte tematiche, stilistiche e strutturali.
Il genere letterario è dunque ciascuna
delle suddivisioni che, in conformità a criteri contenutistici e formali,
distinguono tradizionalmente la produzione letteraria.
La prima
classificazione è in soprageneri, la seconda specifica i generi relativi ai
vari soprageneri e infine la terza specifica i sottogeneri relativi ai vari
generi.
I.
Il sopragenere saggistico:
è l'arte di scrivere saggi in cui rientrano scritti
critici in prosa, a carattere scientifico o divulgativo su un determinato
argomento come ad esempio, scientifico, politico, filosofico, letterario,
storico, storiografico, artistico o di costume, trattato in modo non
formale e di determinata estensione.
Il
genere saggistico può avere due forme: il trattato ed il saggio:
a.
il trattato è
un’opera di considerevole estensione che si occupa metodicamente di una scienza,
di una disciplina, di una dottrina o di parti di esse;
b.
il saggio è
uno scritto di carattere critico su un particolare argomento storico, politico,
economico, sociologico ecc.
II.
Il sopragenere narrativo
è molto ampio e variegato e riguarda tutto ciò che ha per oggetto la
narrazione. La narrazione nasce dal
bisogno di comunicare dell’uomo ed ha
una millenaria tradizione orale che arriva fino all’epoca contemporanea.
Le opere di questo genere possono
essere distinte in opere sine fabula (senza
intreccio) e cum fabula (con
intreccio), possono essere in versi
(epica, romanzi e novelle in versi) e in
prosa (romanzo, racconto, novella, favola e fiaba).
Fra le opere di narrazione sine fabula il ruolo principale è svolto
dalla storiografia dall’epistolografia e dall’odeporia.
1. La
storiografia ossia dalla scrittura di opere relative a eventi storici del
passato in cui si possa riconoscere un’indagine ed una metodologia. Essa è
caratterizzata da vari sottogeneri:
a.
l’annalistica
è un sottogenere storiografico tipico dei Greci e dei Romani, che espone gli
avvenimenti seguendone l'ordine cronologico. Di solito gli storici classici
scrivevano in forma di annali,
per esempio scrivevano la storia di Roma,
della repubblica e poi dell'impero, narrando anno per anno, in ordine
cronologico, tutti gli avvenimenti. Ma il problema della storiografia
scritta annalisticamente è l'impossibilità di mettere in collegamento due
avvenimenti, l'uno causa dell'altro, avvenuti in anni diversi.
b.
La monografia
è un sottogenere storiografico che tratta, in maniera approfondita e
possibilmente esaustiva, di un singolo argomento specifico. Pertanto la
monografia non va confusa col trattato visto che si occupa di un'intera materia
o disciplina, esponendone sistematicamente i principi e le nozioni basilari.
Monografie storiografiche famose sono il De
bello Gallico, scritto da Cesare sulla sua conquista della Gallia, il De Catilinae coniuratione e il Bellum Iugurthinum di Sallustio. Lo
storico greco Tucidide per primo compose un'opera sulla Guerra del Peloponneso, scrivendola in
modo monografico; questa innovazione ispirò poi gli storici
latini Sallustio e Publio Cornelio Tacito che scrisse l'Agricola,
una sorta di biografia del suocero Giulio Agricola che fu un grande generale, e
la Germania, sull'etnografia e i costumi dei
popoli germanici. Il modo di scrivere monografico differisce da quello
degli annales soprattutto per un motivo: una monografia tratta
un fatto, un determinato argomento, narrando tutta la sua evoluzione negli
anni, focalizzando l'attenzione sugli avvenimenti precedenti che hanno portato
al fatto, guardando alle cause prime e a quelle aggiunte che hanno determinato
la situazione di cui si intende parlare, ovvero trattando un argomento per
intero, senza tralasciare nulla, comprese le cause che l'hanno provocato.
c.
La biografia è un sottogenere
storiografico che contiene la ricostruzione complessiva della vita di una
persona, scritto in forma narrativa o di saggio. Quando proviene
dallo stesso soggetto, si ha una autobiografia. La composizione delle biografie
è variata nel corso dei secoli in funzione non solo del contesto
culturale e del modello letterario, ma anche della considerazione
dell'individualità e dell'incidenza delle varie fasi della vita. Attualmente si
sono diffuse biografie che, sfruttando gli studi psicoanalitici, dedicano
ampio spazio all'infanzia del protagonista; altre culture e civiltà,
invece, si limitano a narrare i comportamenti che hanno inciso oggettivamente
sulla realtà e trattano l'infanzia solo come un periodo profetico sull'avvenire
del soggetto.
d.
L'etnografia è
un sottogenere storiografico che registra informazioni su diversi popoli
rendendo possibile la comprensione della cultura di quel popolo.
Riti, rituali, cerimonie, norme, valori, credenze, comportamenti, artefatti,
sono i principali fenomeni di interesse dell'etnografo, attraverso i quali la
cultura si rende intelligibile.
e.
La diaristica
è un sottogenere storiografico-letterario comprendente memorie personali e
testimonianze storiche e sociali. Con il Romanticismo divenne un vero e proprio
genere narrativo, e il suo carattere autobiografico, insieme alla
caratteristica dimensione cronologica, il punto di partenza per
un’introspezione sentimentale. Alla diaristica è riconosciuto valore
storiografico, come testimonianza diretta dei fatti vissuti dagli autori
narranti. diario,
2. L’Epistolografia
è un genere letterario che consiste nello scrivere lettere ed era un genere praticato in campo filosofico, dove
insegnamenti soprattutto morali erano impartiti nella forma della lettera
rivolta a un personaggio specifico. Già nelle scuole di retorica, oltre
all’oratoria, si insegnava anche la forma per rendere efficace una
comunicazione .
Nella
letteratura abbiamo conservate lettere di personaggi famosi. Essenzialmente le
specie sono due: quelle ufficiali cioè scritte da personaggi che occupavano
cariche importanti ed erano destinate dai loro autori a avere il massimo della
pubblicità perché l’opinione pubblica ne fosse informata, e quelle puramente
private, inviate a familiari o amici stretti (familiares), di cui abbiamo
minore quantità di testimonianze. Di Cicerone (II-I secolo a. C.) ci restano
circa 900 lettere, divise in varie raccolte. le Epistulae morales di Seneca (I secolo d.C.). Anche se non è chiaro
se si tratti di un epistolario reale (per cui Seneca avrebbe risposto a reali
lettere inviategli da Lucilio) o di un’opera squisitamente letteraria, composta
sul modello delle epistole filosofiche di Platone e di Epicuro. Di Plinio il
Giovane (I-II secolo d.C.) invece ci
restano dieci libri di epistole.
3. L’odeporia o narrativa di viaggio è
un genere letterario che si occupa del viaggio, delle motivazioni e dei
processi del viaggiare. Illustra le persone, gli eventi, visti dall’autore che
si trova in un paese straniero o un luogo inconsueto; può anche avere la forma
del diario di viaggio. Non è necessariamente un resoconto di ciò che prova
l'autore-viaggiatore alla vista di nuovi territori o all'incontro con nuove
culture; si tende infatti a rintracciare una certa oggettività nei resoconti di
viaggio settecenteschi, epoca razionale, cosmopolita e antropocentrica, e una
maggiore emotività e soggettività del viaggiatore nel periodo
del romanticismo, dei moti dell'animo. I prodotti estremamente eterogenei
di tale genere letterario consistono sostanzialmente in testi o narrazioni
dotati di aspirazioni, dignità e spessore artistico e narrativo, e che hanno
per oggetto una o più esperienze di viaggio realmente vissute dall'autore, e
variamente motivate: dalla ricerca del puro piacere di viaggio, all'esperienza
dello spirito di esplorazione, o ricerca scientifica, fino a scopi e
utilità del tipo più diverso, incluse le finalità più pratiche.
Nella narrazione cum fabula le vicende si articolano secondo relazioni di
causa-effetto ed arrivano ad una conclusione, non sempre positiva per il
protagonista, che appare necessaria. La narrazione si presenta come una forma
chiusa, che non ammette aggiunte o varianti; i personaggi sono realisticamente
individuati e inseriti in un contesto descritto con precisione, spesso con
riferimenti a situazioni storiche concrete.
4. L’epica è un’ampia narrazione in versi,
avente come oggetto la celebrazione delle imprese di un guerriero o di un
intero popolo, colti in avvenimenti in parte leggendari, sull'esito dei quali
ha molta importanza l'elemento soprannaturale.
L'epica è costituita da vari sottogeneri:
L'epica è costituita da vari sottogeneri:
a.
L'epica
mitologica che ha come oggetto la mitologia,
b.
L'epica
cavalleresca che ha come oggetto le gesta dei cavalieri medievali,
- L'epica storica che ha come oggetto eventi storici particolarmente importanti per la vita di un popolo.
- L'epica eroicomica parodia dei poemi epici, particolarmente in voga nel Seicento, in cui un soggetto futile è cantato in tema solenne o un argomento eroico in stile basso e plebeo.
Nella narrazione in prosa non si
trovano più gli eroi del mito o i personaggi simbolo della fiaba, ma
protagonisti che condividono con il lettore caratteri ed esperienze della
natura umana. Tra questi generi letterari e il racconto c’è una differenza
fondamentale: mito e fiaba sono in larga misura predeterminanti, cioè il
narratore è costretto a muoversi in schemi fissi stabiliti dalla tradizione.
Sono inoltre destinati a perdere contatto con la realtà, mentre il racconto
specie in talune sue tipologie, è inerente al contesto storico, anzi ne
vuole essere espressione e manifestazione: rappresenta la realtà in tutti i
suoi contraddittori aspetti, al contrario del mito e della favola, che si
propongono scopi educativi.
I vari generi
della narrazione in prosa si possono classificare in tre tipologie:
romanzo, novella e racconto.
Il metodo più immediato per la
classificazione, riguarda la lunghezza intesa come numero delle parole che
compongono il testo. Questo metodo è anche il più semplice grazie alla quale
diventa pressoché immediato identificare il genere più corretto, anche se non
esistono regole certe su tale catalogazione.
5. Il romanzo è una lunga narrazione formato
da oltre 40.000 parole in prosa a volte in versi, di carattere realistico o
fantastico, con un certo numero di personaggi e contrassegnata da vicende
piuttosto complesse che si sviluppano in modo generalmente conflittuale e
vengono seguite fino al loro svolgimento. La lunghezza della narrazione e la
complessità dell'intreccio sono le caratteristiche soprattutto del romanzo
moderno, nato nel Settecento in Inghilterra ed affermatosi nell'Ottocento in
tutta Europa. Altre caratteristiche del genere sono la sua continua
trasformazione nel tempo in relazione spesso ai mutati gusti del pubblico, la
precisa rappresentazione della realtà, le riflessioni generali di carattere
filosofico o ideologico sulla vita del singolo, sulla storia, sui valori
fondamentali del tempo, la contestualizzazione. La grande varietà di tipi di
questo genere ha determinato la nascita di vari sottogeneri:
a.
Romanzo ciclico se
appartiene a un gruppo di romanzi diversi, ciascuno a sé stante, ma legato agli
altri dall'ambiente e dai personaggi.
b.
Romanzo
comico-umoristico quando è condotto con un taglio che sottolinea lo
stravolgimento delle situazioni normali e muove il riso.
c.
Romanzo d'analisi
mette in mostra tutte le sfaccettature del sentimento e le pulsioni
dell'inconscio.
d.
Romanzo
d'appendice, così chiamato perché pubblicato una volta "in appendice", a puntate, sui
quotidiani e che dovendo sollecitare la curiosità del lettore fino al numero
successivo, presenta una trama ricca di colpi di scena e di episodi ad effetto.
e.
Romanzo di
ambiente e di costume se si descrivono comportamenti di gruppi sociali
e di individui che li rappresentano.
f.
Romanzo
diaristico quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l'espediente
del diario.
g.
Romanzo di
avventura quando le azioni e le vicende prevalgono sopra ogni altro aspetto
del contenuto.
h.
Romanzo di formazione,
quando l'attenzione è rivolta all'evoluzione del personaggio verso la maturità
e l'età adulta; nel caso in cui, invece, queste siano rifiutate dal soggetto,
che ritiene di rappresentare, di sussumere una generazione, si parla
di Romanzo generazionale.
i.
Romanzo di spionaggio
o spy-story quando dominano sulla scena i conflitti tra agenti segreti di servizi di
vari paesi.
j.
Romanzo epistolare quando
le vicende dei personaggi sono trasmesse con l'espediente del carteggio
epistolare.
k.
Romanzo fantastico
se la storia possiede elementi fantastici/soprannaturali importanti per la
trama. Esso si suddivide in: romanzo fantascientifico, se gli elementi
fantastici/soprannaturali sono spiegati in modo scientifico o
pseudo-scientifico; romanzo fantasy, se gli elementi
fantastici/soprannaturali non sono spiegati in modo scientifico o
pseudo-scientifico;
l.
Romanzo feuilleton,
in origine romanzo pubblicato a puntate su di un quotidiano, spesso basato su
forti sentimenti, casi sfortunati e intricate vicende.
m.
Romanzo filosofico quando
il romanzo è un pretesto per trasmettere dei concetti filosofici.
n.
Romanzo fiume se
affronta, all'interno dello stesso testo, storie lunghissime di intere famiglie
o gruppi sociali.
o.
Romanzo giallo o detective story se la trama si fonda
sulla dinamica delitto-investigazione e suoi ruoli di
vittima-assassino-investigatore.
p.
Romanzo gotico,
se l'ambientazione è generalmente situata in epoca medioevale e i
personaggi sono cupi e tormentati, vittime di un destino oscuro che li sovrasta
e ne determina la tragica fine o il triste fallimento.
q.
romanzo horror se gli elementi
fantastici/soprannaturali sono atti a spaventare il lettore, indipendentemente
dalla spiegazione.
r.
Romanzo naturalista e verista, una descrizione oggettiva e
quasi fotografica della realtà, con attenzione tanto alla vita delle varie
classi sociali quanto alle passioni umane.
s.
Romanzo nero o noir se è orientato alla violenza.
t.
Romanzo picaresco in
cui l'eroe di bassa estrazione si fa strada in un mondo ostile.
u.
Romanzo psicologico quando
emerge in primo piano l'individuo, con i suoi conflitti interiori e, in
generale, le sue emozioni e sentimenti, passioni e sensazioni.
v.
Romanzo rosa se
è orientato al sentimentalismo.
w.
Romanzo sociale
se si tratteggia la vita dei ceti sociali economicamente svantaggiati o si
denunciano situazioni di sopruso e pregiudizio.
x.
Romanzo storico se
la vicenda è un intreccio di ricerca storica e narrazione fantastica,
svolgendosi in un periodo storico ben definito e importante per lo svolgimento
dei fatti.
y.
Romanzo thriller,
caratterizzato da una forte tensione e colpi di scena, può manifestare
contemporaneamente peculiarità proprie a più generi quali: azione, giallo,
intrigo spy-story e fantapolitica.
z.
Romanzo western,
quando la storia è ambientata intorno alla metà dell'Ottocento nell'Ovest
americano, il cosiddetto Far West, e quando si tratta di nordisti e sudisti,
indiani, cowboy, pistoleros e persino peones messicani.
6.
Il Racconto è
una narrazione in prosa di contenuto fantastico o realistico, più breve del
romanzo e più lunga della novella. Il racconto si differenzia dal romanzo, che
è un testo molto più lungo che cerca di dare una visione complessiva del mondo,
mentre il racconto affronta aspetti limitati e circoscritti, frammenti di
realtà, senza la pretesa di offrire di essa un’interpretazione generale.
Il racconto è quindi una narrazione
breve, in prosa, con personaggi umani, contenuti verosimili e generalmente non
storici, per lo più senza finalità morali o conclusioni moraleggianti.
Il
racconto presenta uno schema narrativo più semplice del romanzo e tende a
concentrarsi intorno ad una sola idea o a un’unica trama e pochi personaggi
costituiscono il sistema.
Chi si esprime nella dimensione del
racconto normalmente ne compone a volte una serie e il suo mondo interiore si
esprime in una costellazione di racconti: ciascun testo, per quanto in sé
concluso (a differenza dei capitoli di un romanzo è portatore di una storia
completa), va visto in collegamento unitario con gli altri appartenenti alla
stessa raccolta. Se riferito ad una specifica persona, il racconto
diventa biografico, se è scritto in riferimento a sé stessi, si è davanti
ad un racconto autobiografico.
7. La novella è una narrazione in prosa come il racconto ha un’origine molto
antica, nonostante che le caratteristiche con le quali si conoscono attualmente
si affermarono soltanto durante l'Ottocento.
La novella è una breve narrazione che ha solitamente un carattere realistico.
Quest’ultima in origine si diffuse
oralmente letteralmente significa appunto novità, notizia, è un racconto breve
e semplice in cui i personaggi appartengono
all’atmosfera del quotidiano. Le stesse caratteristiche della novella
sono anche quelle del racconto dove lo scopo e sempre quello ti dare
informazioni semplici e brevi, solo che la novella si caratterizza su fatti
reali che spesso nel racconto si trasformano in racconti spesso fantasiosi.
In realtà, la
differenza è quasi nulla e le caratteristiche principali di queste due
tipologie di testo sono che: hanno un'ambientazione realistica o inverosimile,
anche quando si tratta di vicende fantastiche, mettono in azione personaggi
combattuti tra il bene e il male, precisano in che luogo e in che tempo è
riferito il racconto, tramite il contesto storico-geografico.
La diversità
sostanziale fra novella e racconto consiste nella distinzione dei
caratteri e delle finalità. La novella viene ambientata in uno spazio ben
preciso, mentre il racconto no. La novella si attiene alla realtà dei fatti,
mentre il racconto si riferisce al mondo irreale. Nel genere letterario della
novella, contrariamente a quello del racconto, non esiste alcuna tipologia di
elemento magico. La novella ha un fine educativo palese, mentre nel racconto lo
scopo risulta nascosto. Con il trascorrere degli anni, la novella si
arricchirà degli aspetti con i quali la si conosce oggi. Dunque la novella
indaga sulla coscienza, non racconta storie in luoghi geografici precisi ed
opera una critica della contemporaneità e una satira dei costumi.
8.
La favola è un breve racconto fantastico, spesso con
animali come protagonisti, scritto per impartire un insegnamento morale. Il termine favola è
spesso usato in modo generico, come sinonimo di fiaba o di storia fantastica.
Indica invece un tipo di storia con caratteristiche ben precise. Gli
elementi caratteristici della favola si possono così riassumere: La favola è un
breve racconto fantastico; I protagonisti sono pochi, spesso animali che
pensano e “parlano” e che incarnano i difetti e le virtù degli uomini. Spesso
ricoprono ruoli fissi: il lupo, il leone ed il serpente, ad esempio, sono
simboli della malvagità e della prepotenza dei più forti; la pecora e l'agnello
sono simboli della rassegnazione, della debolezza, della sottomissione al
potere; la volpe è simbolo dell'astuzia,... Lo spazio ed il tempo sono
indeterminati: la descrizione dell'ambiente è ridotta al minimo (una valle, un
bosco, una città), così come le indicazioni di tempo ("una volta",
"un bel giorno"...) La struttura è lineare: lo schema è semplice. C'è
una situazione iniziale che presenta i protagonisti; segue una scena, di solito
dialogata, in cui si svolge l'azione e poi la conclusione con la vittoria di
uno dei contendenti. Il finale raramente è lieto: spesso qualcuno muore, il
debole soccombe, a volte il prepotente viene punito.
Il linguaggio è semplice; La morale quasi
sempre è esplicita, espressa in una frase in cui l'autore spiega l'insegnamento
che se ne deve ricavare.
III.
Il Genere lirico o lirica è la forma poetica che esprime nel modo più soggettivo e
immediato il sentimento del poeta, evidenziandone l'esperienza psicologica,
sentimentale, fantastica e autobiografica.
La lirica
si articola in vari sottogeneri:
a.
la poesia civile
che esalta le virtù proprie del cittadino ed ha la finalità di sensibilizzare
su questioni politico-sociali,
b.
la poesia didascalica
che ha come scopo l’ammaestramento scientifico morale e religioso del lettore
c.
l'innografia
che ha carattere religioso,
d.
la poesia
comico-giocosa che si basa sulla parodia e lo scherzo e ha forma
apparentemente antiletteraria,
e.
la poesia
satirica che ritrae con intenti critici e morali personaggi e ambienti
della realtà e dell'attualità, in toni che vanno dalla tranquilla ironia alla
denuncia, all'invettiva più acre.
IV.
Genere drammaturgico
riguarda qualsiasi componimento in prosa o in versi destinato alla
rappresentazione scenica avente per oggetto un fatto storico o di invenzione e
per protagonisti uomini di qualunque condizione sociale esso comprende vari
sottogeneri :
1.
La tragedia è
una rappresentazione scenica in prosa o in versi, diviso in atti e scene che
abbia per oggetto un fatto grandioso e terribile di personaggi illustri della
storia o del mito, tale da provocare negli spettatori una viva emozione, volta
a purificarli da determinate passioni (catarsi), e che si conclude con un
evento luttuoso (catastrofe).
2.
La commedia è
la rappresentazione scenica in prosa o in versi, diviso in atti e scene, di un
episodio della vita di ogni giorno, con personaggi comuni e spesso di modeste condizioni,
per lo più divertente e briosa e nella maggior parte dei casi caratterizzata da
un conclusione felice; la commedia a sua volta si suddivide in:
a.
commedia di
carattere che dipinge un particolare carattere o difetto umano
b.
commedia
d'intreccio che si fonda su vicende complicate
c.
commedia di
ambiente che subordina personaggi e intreccio all'ambientazione naturale e
umana della vicenda, puntando piuttosto sul colore
d.
commedia musicale
spettacolo musicale in parte anche recitato, simile all'operetta, con soggetto
comico o sentimentale.
3.
La sacra rappresentazione
è un'opera drammatica di carattere sacro con personaggi sacri.
4.
Il dramma pastorale
è una composizione drammatica ispirata all'ambiente dei pastori e alla vita
campestre. La commedia dell'arte il teatro degli attori italiani nei secoli
XVI-XVIII, caratterizzato da recitazione improvvisata su canovacci e dalla
presenza delle maschere.
5.
Il melodramma
è una composizione drammatica, generalmente in versi, musicata e cantata.
6.
Il dramma moderno
nacque all'inizio dell'Ottocento come reazione all'esaurirsi della necessità
storica della tragedia e come esigenza di una maggiore aderenza alla realtà, si
è sviluppata in varie direzioni, in corrispondenza delle esigenze ideologiche
dell'autore e delle inclinazioni del gusto, dando luogo, così, al:
a.
dramma storico è
un sottogenere di opera teatrale o cinematografica in cui i
personaggi principali sono realmente esistiti e noti al pubblico a cui il
dramma è rivolto. Questo tipo di dramma ripercorre eventi realmente accaduti
nella storia, reinventandone motivazioni, dialoghi, implicazioni
psicologiche e ricostruendo i fatti e le situazioni in cui i personaggi si
sono trovati. Un dramma storico non rispetta necessariamente gli esatti
avvenimenti storici.
b.
dramma borghese
è il primo dei generi teatrali moderni derivati dalle forme tragiche e comiche,
ma diverso da esse sia nella struttura sia nel contenuto e, soprattutto, più in
linea con le esigenze della nuova società di cui è l’espressione e a cui è
diretto. La rappresentazione realistica di una vicenda umana seria e tragica,
interessante per l’intreccio di emozioni, per le riflessioni che suscita e per
lo spaccato di vita moderna che delinea, ma non eccezionale e, soprattutto,
priva di passioni esagerate e di un finale violento.
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